Questione femminile: banco di prova per Leone XIV e in Germania 9 teologhe si iscrivono in seminario
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
3 giugno 2025
Le spinte per una reale apertura alle donne continuano e in Germania il dibattito, dopo la morte di
Papa Francesco e l'elezione di Leone XIV, ha ripreso a decollare nella Chiesa, in attesa di capire
come il nuovo pontefice vorrà affrontare la grande questione del diaconato e del sacerdozio
femminile (anche se in questo caso il tema è sbarrato). Il cardinale tedesco, teologo super riformista,
Walter Kasper è stato da sempre a favore di un diaconato femminile e, nella sua biografia, spiega
quanto siano necessarie ulteriori riforme. «A mio parere personale, aprire il diaconato permanente
alle donne ha buoni argomenti teologici a suo favore e sarebbe un passo pastorale sensato. Donne e
uomini hanno la stessa dignità davanti a Dio e devono quindi essere riconosciuti con i propri
carismi». Nel frattempo sta sollevando forti timori (soprattutto in Vaticano) quello che sta
avvenendo nella Facoltà di Teologia dell'Università di Friburgo dove c'è un macroscopico caso
esploso in tutta la sua evidenza.
In molti tra i docenti stanno sostenendo la campagna per la candidatura di nove giovani teologhe
affinché posano diventare sacerdotesse. «La campagna è un segno forte e coraggioso» si legge in
una dichiarazione pubblicata dalla direzione della facoltà. «Ci impegniamo a sostenerle».
Nell'ateneo si fa notare che non vi sarebbero ragioni convincenti e scientifiche contro l'ordinazione
di sacerdoti donne. «Come professori della Facoltà di Teologia dell'Università di Friburgo,
sosteniamo le preoccupazioni degli studenti e di tutti coloro che sono a favore di un dibattito onesto
sull'ulteriore sviluppo della struttura ministeriale della Chiesa», si legge nella dichiarazione.
Naturalmente non tutti i professori hanno appoggiato questa presa di posizione, un gruppo è rimasto
in disparte, ritenendolo uno strappo. In ogni caso alcuni giorni fa ben nove studentesse di teologia
hanno presentato la domanda di ammissione al seminario di Friburgo ricevendo subito un ampio
sostegno su Instagram. «Sono convinta che sarei una grande risorsa per l'arcidiocesi di Friburgo
come sacerdotessa», ha scritto una delle donne nella sua lettera di candidatura. «Dio vuole che tutti
siano in grado di lavorare nella chiesa in libertà e nell'adempimento della propria vocazione», scrive
un'altra.
Secondo il diritto canonico e il magistero solo gli uomini possono diventare sacerdoti. Il divieto per
le donne è stato criticato per decenni ma finora non c'è mai stato nessun cambiamento in vista.
Nelle chiese protestanti e anglicane le donne possono diventare pastori e vescovi ma per ora non
nella Chiesa cattolica. Ora si aspetta una parola da parte di Leone XIV per capire quale sarà il suo
indirizzo.
Le teologhe di Friburgo hanno una età compresa dai 22 ai 30 anni e fanno parte dell'iniziativa "Il
mio Dio non discrimina - la mia chiesa sì". Cinque hanno fatto domanda in modo anonimo perché
temono, scrive la agenzia cattolica KNA, conseguenze professionali negative. Il responsabile del
seminario, il vescovo ausiliare Christian Würtz, ha elogiato le domande come un buon segno
dell'impegno e della serietà con cui le donne stanno affrontando la loro vocazione e il loro percorso
nella chiesa.
Nel frattempo il vescovo di Paderborn, Udo Markus Bentz, a proposito del processo di riforma in
atto, dai contorni molto più ampi che cinque anni fa ha portato in Germania un forte vento di
cambiamenti, ha fatto sapere di non intravedere nel nuovo pontefice un avversario del dialogo e delle riforme. Nel suo precedente ruolo prefetto della congregazione dei vescovi, Rober Prevost non
era stato percepito come un ostruzionista del percorso sinodale.
La questione femminile nella Chiesa è ormai diventata «una mega questione» ha affermato il
cardinale Kasper, aggiungendo che tra l'altro vi sono molti uffici con responsabilità di leadership
nella Chiesa che non richiedono l'autorizzazione sacramentale, e possono anche essere affidati alle
donne.