Cinema e Spiritualità: Solaris di Andrej Tarkovskij
"Lo scopo dell'arte consiste ... nell'arare e nel rendere soffice l'anima [dell'uomo] in modo che sia atta a rivolgersi al bene" (A.Tarkovskij)
Questo mese viene recensito il film "Solaris" di Andrej Tarkovskij (Zavraž'e, 4 aprile 1932 – Parigi, 29 dicembre 1986).
All’inizio degli anni settanta Tarkovskij gira il suo primo film di fantascienza, Solaris. La fantascienza era ben accolta negli ambienti cinematografici ufficiali sovietici, perché, in linea con l’ideologia dominante, appariva adatta a celebrare il progresso in continua espansione, le conquiste di una scienza basata su dati certi, oggettivi, verificabili.
Leggi la recensione completa di Simonetta Salvestroni
Simonetta Salvestroni insegna Storia e Critica del Cinema presso la Facoltà di Lingue dellUniversità di Cagliari. Da molti anni si occupa dei linguaggi dellarte. A partire dal 1979 ha lavorato col semiologo russo Jurij Lotman. Ha curato, tradotto e introdotto i volumi Testo e contesto (Laterza 1980) e La semiosfera (Marsilio 1985) e ha scritto numerosi articoli su Lotman, Bachtin, la semiotica russa sulle riviste «Strumenti critici», «Intersezioni», «Alfabeta». Ha pubblicato nel 2000 il volume Dostoevskij e la Bibbia (Qiqajon), che è uscito anche in russo e nel 2004 in francese. Nel 2005 ha pubblicato il libro Il cinema di Tarkovskij e la tradizione russa (Qiqajon) e nel 2007 la sua traduzione russa, Il cinema di Dreyer e la spiritualità del Nord-Europa ( Marsilio, Venezia 2011) e Il cinema di Werner Herzog e la Germania (Archetipo libri, Bologna 2013).
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Simonetta Salvestroni insegna Storia e Critica del Cinema presso la Facoltà di Lingue dellUniversità di Cagliari. Da molti anni si occupa dei linguaggi dellarte. A partire dal 1979 ha lavorato col semiologo russo Jurij Lotman. Ha curato, tradotto e introdotto i volumi Testo e contesto (Laterza 1980) e La semiosfera (Marsilio 1985) e ha scritto numerosi articoli su Lotman, Bachtin, la semiotica russa sulle riviste «Strumenti critici», «Intersezioni», «Alfabeta». Ha pubblicato nel 2000 il volume Dostoevskij e la Bibbia (Qiqajon), che è uscito anche in russo e nel 2004 in francese. Nel 2005 ha pubblicato il libro Il cinema di Tarkovskij e la tradizione russa (Qiqajon) e nel 2007 la sua traduzione russa, Il cinema di Dreyer e la spiritualità del Nord-Europa ( Marsilio, Venezia 2011) e Il cinema di Werner Herzog e la Germania (Archetipo libri, Bologna 2013).