Treviglio Il libro dei Salmi. Pierpaolo Baini
SCUOLA BIBLICA 2016-2017
IL LIBRO DEI SALMI:
DALLA SUPPLICA ALLA LODE
La prima definizione che si può dare del Salterio è quella di un libro di preghiere. Vediamo che, in realtà, circa un quinto del Salterio non è fatto, propriamente, di preghiere: ci sono anche delle autentiche “profezie”, nel Salterio.
Ciò non toglie che la maggior parte dei salmi siano delle preghiere, cioè un discorso rivolto a Dio. Il salterio, in altri termini, fonda una certa relazione, che non è tanto quella di Dio con l’uomo, quanto quella dell’uomo con Dio. Dietrich Bonhoeffer ha espresso bene il problema teologico suscitato dal libro dei Salmi: “Si rimane sorpresi, di primo colpo, che nella Bibbia vi sia un libro di preghiere. La bibbia non è infatti tutta una parola rivolta a noi da Dio? Ora, le preghiere sono parole umane, e perciò come possono trovarsi nella Bibbia? Ma la Bibbia è parola di Dio anche nei Salmi! … Se la Bibbia contiene un libro di preghiere, dobbiamo dedurre che la parola di Dio non è soltanto quella che egli vuole rivolgere a noi, ma è anche quella che egli vuole sentirsi rivolgere da noi”. Il Salterio ci insegna le parole che possiamo e dobbiamo rivolgere a Dio. E anche queste sono “rivelative”, sono “canoniche”, non soltanto quelle che Dio indirizza a noi. Anche questa, possiamo dire, è sapienza, nel senso che definisce un aspetto fondamentale del rapporto dialogico fra uomo e Dio, della relazione “teandrica”. Questo aspetto, biblicamente, ha il nome di “timore di Dio”. Insegnano i Rabbini: “tutto è nelle mani di Dio, fuorché il timore di Dio”. Tutto è possibile a Dio, ma vi è una cosa possibile solo all’uomo: temere (venerare) Dio, amare dio, parlare a Dio.
Ciò non toglie che la maggior parte dei salmi siano delle preghiere, cioè un discorso rivolto a Dio. Il salterio, in altri termini, fonda una certa relazione, che non è tanto quella di Dio con l’uomo, quanto quella dell’uomo con Dio. Dietrich Bonhoeffer ha espresso bene il problema teologico suscitato dal libro dei Salmi: “Si rimane sorpresi, di primo colpo, che nella Bibbia vi sia un libro di preghiere. La bibbia non è infatti tutta una parola rivolta a noi da Dio? Ora, le preghiere sono parole umane, e perciò come possono trovarsi nella Bibbia? Ma la Bibbia è parola di Dio anche nei Salmi! … Se la Bibbia contiene un libro di preghiere, dobbiamo dedurre che la parola di Dio non è soltanto quella che egli vuole rivolgere a noi, ma è anche quella che egli vuole sentirsi rivolgere da noi”. Il Salterio ci insegna le parole che possiamo e dobbiamo rivolgere a Dio. E anche queste sono “rivelative”, sono “canoniche”, non soltanto quelle che Dio indirizza a noi. Anche questa, possiamo dire, è sapienza, nel senso che definisce un aspetto fondamentale del rapporto dialogico fra uomo e Dio, della relazione “teandrica”. Questo aspetto, biblicamente, ha il nome di “timore di Dio”. Insegnano i Rabbini: “tutto è nelle mani di Dio, fuorché il timore di Dio”. Tutto è possibile a Dio, ma vi è una cosa possibile solo all’uomo: temere (venerare) Dio, amare dio, parlare a Dio.
ALBERTO MELLO, I Salmi: un libro per pregare, Qiqajon
Pierpaolo Baini 26 NOVEMBRE 2016 ORE 14,45
Salmo 89
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PIERPAOLO BAINI
Insegnante di filosofia e studioso della Bibbia. Paullo
ELENA LEA BARTOLINI DE ANGELI
Docente di Giudaismo ed Ermeneutica Ebraica presso la FTIS (ISSR-MI). Casalpusterlengo.
DANIELE GAROTA
Studioso delle Bibbia e saggista. Isola del Piano (PU)
LUCA MAZZINGHI
Biblista. Docente presso la FTIC di Firenze.
LUIGI NASON
Biblista. Esperto di Ebraismo. Curatore della collana EDB, Ebrei e Cristiani.. Milano
PAOLO RICCA
Teologo valdese e docente. Roma
NICOLA SFREDDA
Pianista, compositore, direttore di coro, docente presso il Conservatorio statale di Mantova e musicologo.
ROBERTO VIGNOLO
Biblista e docente presso la FTIS di Milano. Lodi
ROSANNA VIRGILI
Docente presso l’Istituto Teologico Marchigiano. Roma